sabato 28 giugno 2014

Frammento dissotterrato dalle "Memorie del sottosuolo" di F.Dostoevskij


Nei ricordi di ogni uomo ci sono certe cose che egli non svela a tutti, ma forse soltanto agli amici. Ce ne sono altre che non svelerà neppure agli amici, ma forse solo a sé stesso, e comunque in gran segreto. Ma ve ne sono infine, di quelle che l'uomo ha paura di svelare perfino a sé stesso, e ogni uomo perbene accumula parecchie cose del genere.

Di che può parlare un uomo perbene con il maggior piacere? Risposta: di sé.
Certo, certo sarò un logorroico, un innocuo e fastidioso logorroico, come tutti noi. Ma che fare se la prima e unica destinazione dell'uomo intelligente è la chiacchiera, cioè il meditato travasamento di un vuoto in un vuoto più grande?
Non soltanto una coscienza eccessiva, ma la coscienza stessa è una malattia.  
Può forse un uomo cosciente avere il minimo rispetto di sé?
Tutti gli uomini immediati e d'azione sono attivi proprio perché ottusi e limitati.
L'uomo, sempre e ovunque, chiunque fosse, ha amato agire così come voleva, e non come gli ordinavano la ragione e il tornaconto; infatti si può volere anche contro il proprio tornaconto.
L'uomo ha tanta passione per il sistema e la deduzione astratta, che è disposto ad alterare deliberatamente la verità, è disposto a non vedere e non sentire, pur di giustificare la propria logica.
La sofferenza, questa è l'unica causa della consapevolezza.
Credo che la migliore definizione che si possa dare dell'uomo sia questa: creatura bipede ed ingrata!
L'uomo ama costruire, e tracciare strade, è pacifico. Ma da che viene che ami appassionatamente anche la distruzione e il caos?  
Il volere umano, molto spesso e anzi il più delle volte si trova assolutamente e cocciutamente in contrasto con il raziocinio.  
La civiltà ha reso l'uomo, se non più sanguinario, in ogni caso più ignobilmente sanguinario di quanto fosse un tempo.
Vivere oltre i quarant'anni è di cattivo gusto.  
Credo che la migliore definizione che si possa dare dell'uomo sia questa: creatura bipede ed ingrata!


Tratto da "Il sottosuolo" (Memorie dal sottosuoloF.Dostoevskij)

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