domenica 5 ottobre 2014

La geometria di Escher in mostra a Roma

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Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Atro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea) s’inaugura a Roma, al Chiostro del Bramante, una grande mostra antologica interamente dedicata a Maurits Cornelis Escher, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica. Le opere saranno esposte nello Spazio del Chiostro dal 20 settembre al 22 Febbraio 2015.


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Escher è nato nel 1898 a Leeuwarden, in Olanda, ed è stato uno degli artisti grafici più famosi del Novecento: la sua produzione consiste soprattutto di incisioni e litografie, ed è conosciuto per le architetture impossibili e le rappresentazioni bizzarre.
Nei primi anni di attività, dal 1923 al 1935, visse in Italia, e in questo periodo si dedicò anche alla rappresentazione di paesaggi e architetture. Nonostante uno degli aspetti più studiati della sua produzione siano le implicazioni matematiche e geometriche delle sue rappresentazioni, Escher si dedicò a uno studio più approfondito della matematica solo a partire dalla metà degli anni Trenta. Dopo aver visitato l’Alhambra, il castello di Granada, costruito in stile islamico, si interessò alla “divisione regolare del piano”, una tecnica che consiste nel dividere uno spazio con figure di forma regolare senza sovrapporle né lasciare spazi vuoti, che Escher utilizzò in diverse sue opere. Morì a Laren, in Olanda, nel 1972.
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Le opere di Escher hanno una forte componente matematica, e molti dei mondi che ha disegnato sono costruiti attorno a oggetti impossibili come il Triangolo di Penrose oppure ad illusioni ottiche come il Cubo di Necker. In “Gravità”, invece, dei rettili multicolori sporgono le loro teste da un possibile dodecaedro stellato.
Le implicazioni logiche, matematiche, geometriche e fisiche sono piuttosto variegate, e coinvolgono concetti quali tra gli altri:
  • l’autoreferenzialità, appunto dove due mani si disegnano vicendevolmente.
  • I processi ricorsivi, quali l’Effetto Droste, collegati a particolari rotazioni del piano, come ingalleria di stampe, dove partendo dallo sguardo di un visitatore ritratto a osservare il paesaggio di quadro appeso nella galleria, lo sguardo prosegue passando impercettibilmente dal dipinto al paesaggio reale ritrovandosi, dopo un percorso circolare, a osservare la nuca del visitatore attraverso la vetrata della galleria esso, in una successione potenzialmente infinita.
  • Questioni di topologia, esempio la percorrenza di una superficie bidimensionale estesa in uno spazio tridimensionale come Nastro di Möbius percorso da formiche
  • L’infinito (sia filosofico che matematico), preludio alle geometrie frattali a sviluppo infinito, ad esempio nelle opere sul tema del limite del cerchio, dove un motivo ripetitivo si espande nell’infinitamente piccolo.
  • Il moto perpetuo, dove un trucco percettivo permette il disegno di una cascata che aziona un mulino e la stessa acqua torna ad alimentare la cascata.
  • Tassellature degli spazi bi e tridimensionali, impieganti “tessere” ripetute con tutte le possibili variazioni.
  • Dischi di Poincaré, in litografie come Il limite del cerchio figure simili sempre più piccole si susseguono all’infinito fino al bordo esterno di un disco.
  • Spazi dimensionalmente diversi che si incontrano, come in rettili, dove piccoli animali preistorici escono dal mondo bidimensionale di un libro, per poi ritornarvi.
In tutte le opere non vi è solo la fredda logica delle scienze esatte, ma mondi naturali con panorami, scorci, piante ed animali reali od immaginari intervengono ad arricchire i suoi lavori in un’ottica straordinariamente globale.
Hand_with_Reflecting_SphereBibliografia: Wikipedia, Michele Emmer. Il fascino enigmatico di Escher. CUEN, 1984
Leggilo anche su VENTONUOVO.EU, questa volta nella sezione Arte, Viaggi ed Eventi.

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