sabato 5 luglio 2014

Alfred Hitchcock: l'abbagliante filmografia del «maestro del brivido» del '900



Alfred Joseph Hitchcock è stato un regista e produttore cinematografico inglese, naturalizzato statunitense. È considerato un esponente di spicco della storia del cinema, ed è stato soprannominato il «maestro del brivido» per la sua notevole capacità di suscitare paura e tensione nell'animo dello spettatore.

Nasce a Leytonstone, nei pressi di Londra, il 13 agosto 1899. Inizia a lavorare nel cinema alla giovane età di ventun anni, prima come disegnatore di didascalie per i film muti, poi come aiuto-regista, sceneggiatore e scenografo. Ha girato complessivamente cinquantaquattro film, in un periodo di attività che va dal cinema muto, agli anni settanta.

Nel 1925 dirige il suo primo film "Il giardino del piacere", dramma sentimentale a cui fa seguito "Il pensionante", il primo dei suoi thriller, che lo consacrerà al grande pubblico. Qui Hitchcock inaugura l'usanza dell'apparizione breve (cameo), fenomeno alquanto singolare che comparirà in molti dei suoi film.
La produzione cinematografica degli anni '30 segna la fortuna del film "L'uomo che sapeva troppo", del 1934, di cui il regista farà anche un remake nel 1956. Nella trama a spiccare è una tranquilla famiglia, che viene coinvolta suo malgrado in un complotto internazionale; il tema dell'innocente perseguitato, coinvolto in una vicenda più grande di lui, sarà ricorrente nella produzione del regista britannico.

Hitchcock si rivela un maestro nell'arte del creare «suspance», quella tensione che si ottiene svelando allo spettatore particolari dettagli che i personaggi, spesso in pericolo, ignorano; ma lo stile del regista si caratterizza anche per un acuto umorismo nero, che spinge lo spettatore a ragionare su delle tematiche talvolta molto serie, se non addirittura tabù.


« Il pubblico cerca sempre di anticipare. Gli piace dire: "Ah, io so cosa succederà adesso". Non soltanto bisogna tenerne conto ma occorre pilotare rigorosamente i pensieri degli spettatori. Il regista è costretto a raccogliere la sfida: "Ah sì? credete? lo vedremo". Il pubblico è molto più spaventato da ciò che immagina piuttosto che da ciò che vede realmente.»
(Alfred Hitchcock in François Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock)

Nel 1939 si trasferisce negli Stati Uniti: lo spartiacque nella carriera di Hitchcock è rappresentato proprio dal trasferimento da Londra ad Hollywood, tant'è che è alcuni critici e studiosi suddividono la sua produzione in due periodi, quello inglese (1925-1939) e quello americano (1940-1976).

Il suo primo lavoro hollywoodiano è "Rebecca la prima moglie", thriller psicologico che vincerà l'oscar come miglior film; nel 1946 esce "Notorious", che su una trama di spionaggio innesta un'appassionata storia d'amore. Più sperimentale è il film "Nodo alla gola": qui Hitchcock riesce a mantenere alto il livello d'attenzione, nonostante le scene si svolgano in una sola stanza e vengano filmate con solo una decina di movimenti di macchina, unite in modo da sembrare un solo grande movimento in un unico piano-sequenza.
"La finestra sul cortile", storia di un uomo che scopre un omicidio osservando i propri vicini dalla finestra della propria abitazione, è invece una raffinata metafora del cinema: il protagonista, che guarda il mondo dalla finestra, è come uno spettatore che guarda una proiezione in una sala cinematografica;

Nel 1955 il regista è l'ideatore di una fortunata serie televisiva dal titolo "Hitchcock presenta Hitchcock", che lo rende ancora più popolare. La caricatura che compare nei titoli è stata realizzata dallo stesso Hitchcock.



Gira poi altri capolavori come "La donna che visse due volte", labirintico giallo dai profondi risvolti psicologici, e la spy story "Intrigo internazionale". Ma il titolo più celebre è "Psycho", che ha per protagonista l'inquietante proprietario di un motel; il film contiene una delle sequenze più note della storia del cinema: l'uccisione sotto la doccia della protagonista femminile.
Nel 1963 Hitchcock ottiene un altro straordinario successo con "Gli uccelli", in cui una piccola e discreta città viene terrorizzata dai compulsivi e violenti attacchi di corvi e gabbiani.

Il «maestro del brivido» si ritirerà dalle scene circa dieci anni dopo, nel 1976, e si spegnerà a Los Angeles il 29 aprile del 1980 all'età di ottant'anni.
Per celebrare la sua memoria, nel 2012 è uscito nelle sale cinematografiche "Hitchcock", film fortemente biografico incentrato sul rapporto tra il regista stesso e sua moglie durante la lavorazione del film "Psycho".



L'apparizione della fantomatica sagoma del maestro è stata sempre accompagnata dal breve componimento"Funeral March of a Marionette" di Charles Gounod, scritto dapprima per pianoforte nel 1872, poi orchestrato nel 1897, per giunta scelto da Hitchcock stesso come tema musicale della sua serie televisiva. Resta tutt'oggi la sigla-emblema che richiama alla mente dell'ascoltatore la figura hitchcockiana.


Francesca Papagni

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