di Francesca Papagni

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Foto a cura di Giuseppe Massa |
Lodi
e congratulazioni finali non possono che andare alla presidentessa,
al consiglio direttivo del cinecircolo, e al maestro Luca
Cocomazzi, organizzatore
e traghettatore artistico del dietro le quinte della serata.
Prima della conclusione della serata il maestro Luciano Pompilio ha voluto, con grande discrezione, condividere con il pubblico l'infelice notizia degli ultimi attimi di agonia, a seguito di una estenuante malattia, del maestro Giuseppe Caputo, suo storico accompagnatore nel progetto chitarristico “Duo Caputo-Pompilio”. Al suo ricordo, dunque, è stato dedicato questo intenso e irripetibile evento, in cui il silenzio monodico della filosofia si è unito alla polifonia dei brani musicali condivisi.
La città di S.Giovanni Rotondo per un paio d'ore ha potuto dunque fruire dell'arte di un talento conterraneo ormai errante nel panorama musicale internazionale, cosicché la locuzione latina “Nemo profeta est in patria” (Nessuno è profeta nella propria patria), indicante la difficoltà di un talento nell'emergere in ambienti familiari, è riuscita a subire positivamente un rovescio di significato.
Un percorso di sicuro in salita quello di mutare la concezione e la visione artistica di una rigogliosa terra come la nostra, caduta ormai nel baratro dell'improduttività negli ultimi tempi, ma è proprio grazie a iniziative come questa che la vetta della ripresa risulta assolutamente percepibile dall'alto.
Prima della conclusione della serata il maestro Luciano Pompilio ha voluto, con grande discrezione, condividere con il pubblico l'infelice notizia degli ultimi attimi di agonia, a seguito di una estenuante malattia, del maestro Giuseppe Caputo, suo storico accompagnatore nel progetto chitarristico “Duo Caputo-Pompilio”. Al suo ricordo, dunque, è stato dedicato questo intenso e irripetibile evento, in cui il silenzio monodico della filosofia si è unito alla polifonia dei brani musicali condivisi.
La città di S.Giovanni Rotondo per un paio d'ore ha potuto dunque fruire dell'arte di un talento conterraneo ormai errante nel panorama musicale internazionale, cosicché la locuzione latina “Nemo profeta est in patria” (Nessuno è profeta nella propria patria), indicante la difficoltà di un talento nell'emergere in ambienti familiari, è riuscita a subire positivamente un rovescio di significato.
Un percorso di sicuro in salita quello di mutare la concezione e la visione artistica di una rigogliosa terra come la nostra, caduta ormai nel baratro dell'improduttività negli ultimi tempi, ma è proprio grazie a iniziative come questa che la vetta della ripresa risulta assolutamente percepibile dall'alto.
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